Volkswagen ha annunciato un accordo con i sindacati europei per evitare la chiusura delle fabbriche in Germania e gli scioperi di massa.
Come parte dell’accordo, più di 35.000 posti di lavoro saranno eliminati in modo “socialmente responsabile” entro il 2030 e la produzione sarà ridotta di 734.000 unità. Il produttore di automobili si aspetta di risparmiare 15,6 miliardi di dollari all’anno a medio termine, nonostante le sfide come il rallentamento economico in Europa e la crescente concorrenza delle importazioni automobilistiche cinesi.
Questa decisione segna un momento storico, poiché la VW non ha mai chiuso una fabbrica in Germania nei suoi 87 anni di esistenza. Inizialmente, l’azienda aveva pianificato di chiudere tre impianti e ridurre i salari del 10%, nel tentativo di tagliare 4,3 miliardi di dollari di costi.
Produrre in Germania è significativamente più costoso rispetto ad altri paesi, dove i salari sono molto più bassi. I sindacati hanno reagito prontamente, minacciando scioperi se le misure fossero state attuate.
Con la produzione ridotta, modelli come la Golf R e la GTI, prodotte a Wolfsburg, potrebbero subire ritardi, mentre la produzione di veicoli popolari negli Stati Uniti, come Tiguan e Jetta, dovrebbe rimanere stabile.
Nonostante le misure di contenimento dei costi, la VW affronta ancora prospettive difficili per il 2024, con vendite globali in calo e una previsione di risultati finanziari difficili nel breve periodo.
Fonte: Car and Driver | Foto: Unsplash | Questo contenuto è stato creato con l’aiuto dell’IA ed è stato revisionato dal team editoriale