Le turbolenze durante i voli in aereo sono spesso associate a condizioni meteorologiche avverse, ma anche con il cielo sereno, gli aerei possono incontrare questo fenomeno.
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L’oscillazione dell’aeromobile è il risultato del movimento irregolare del flusso d’aria nell’atmosfera, influenzato da vari fattori. Anche se è possibile prevederle e talvolta evitarle, le turbolenze sono ancora motivo di preoccupazione per molti passeggeri.
Ci sono diversi tipi di turbolenze, come quelle a cielo sereno, convettive, meccaniche, frontali, di shear e di scia, ognuna con le proprie caratteristiche e sfide:
- Turbolenza a cielo sereno: imprevedibile e non rilevabile dai radar, causata da correnti a getto ad alte altitudini. Si consiglia di tenere allacciata la cintura di sicurezza anche con il cielo sereno.
- Turbolenza convettiva o termica: comune nei giorni caldi, causata dalla variazione di temperatura con l’altitudine, portando alla formazione di cumuli nuvolosi e aumentando l’instabilità dell’aria.
- Turbolenza meccanica: causata da ostacoli a terra, come montagne o edifici, intensificata dalla velocità del vento e dall’altezza del terreno.
- Turbolenza frontale: generata dall’instabilità dell’aria dovuta all’arrivo di una fronte fredda, più severa in aree con temperature più alte prima dell’arrivo della fronte.
- Shear vento: variazioni repentini nella velocità o direzione del vento in una piccola area, particolarmente pericolosa durante l’avvicinamento all’atterraggio.
- Scia di turbolenza: disturbo dell’aria causato dal movimento di un aereo, maggiore per aerei più grandi. È importante mantenere una distanza di sicurezza tra gli aerei per evitare questo effetto.
Anche se gli aerei sono progettati per sopportare le turbolenze, comprendere questi fenomeni è fondamentale per garantire la sicurezza e il comfort durante i viaggi aerei.
Fonte: UOL