L’Italia ha ufficialmente ritirato dal servizio l’ultimo dei suoi aerei da combattimento leggero AMX, ponendo fine a un periodo di 35 anni di operazioni con questo tipo di aeromobile monomotore.
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Una cerimonia formale segnando il ritiro si è tenuta presso la 51ª Ala della Forza Aerea Italiana, situata presso la base aerea di Istrana, il 5 aprile.
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Prima del suo graduale ritiro, l’Italia manteneva in servizio un totale di 24 aeromobili AMX, tra cui 19 esemplari a singolo posto e cinque versioni di addestramento AMX-T a due posti. Questo aereo d’attacco, equipaggiato con il motore Rolls-Royce Spey, è stato una collaborazione tra l’industria aerospaziale italiana e brasiliana, prodotto dalla AMX International, una joint venture tra Aermacchi italiana e Embraer del Brasile.
Il lascito dell’AMX è iniziato con il suo primo prototipo, che ha effettuato il suo volo inaugurale nel maggio 1984.
Con il ritiro dell’AMX da parte dell’Italia, la Forza Aerea Brasiliana rimane ora l’unico operatore di questo aeromobile, mantenendo 50 esemplari in servizio operativo, di cui sette sono istruttori AMX-T.
Il ritiro di questi aeromobili dalla flotta italiana rappresenta la fine di un’epoca significativa per l’aviazione militare del paese, segnando il passaggio a una nuova fase di modernizzazione e ristrutturazione delle capacità di combattimento aereo.
Foto: Twitter @ItalianAirForce / Video: Instagram @fab_oficial / Questo contenuto è stato creato con l’assistenza dell’IA