La Russia ha presentato il K-562 Arkhangelsk, il suo più recente sottomarino nucleare, in una base vicino al confine con la Norvegia, paese membro della NATO.
La nave, equipaggiata con missili ipersonici e in grado di lanciare fino a 32 missili, riflette la crescente tensione nell’Artico, una regione strategica per gli interessi militari e minerari.
L’Arkhangelsk fa parte della classe Iasen, che ha attraversato un lungo processo di sviluppo sin dalla caduta dell’Unione Sovietica, con costi di produzione elevati, tra 1 e 2 miliardi di dollari per unità. La Russia prevede di possedere 12 di questi sottomarini, con cinque unità attualmente in costruzione.
L’escalation delle tensioni nell’Artico è visibile attraverso il rafforzamento delle pattuglie e proposte come quella di Donald Trump di acquisire la Groenlandia.
La regione ha una grande importanza geopolitica ed è un punto cruciale per il lancio di missili nucleari. Inoltre, l’ingresso della Svezia e della Finlandia nella NATO e l’autorizzazione ai bombardamenti nucleari americani in Norvegia hanno aumentato la pressione sulla Russia.
L’Arkhangelsk, con un raggio di 1.000 km, può raggiungere obiettivi a una distanza significativa, aumentando la presenza della Russia nella regione.
Il contesto delle tensioni nell’Artico è definito dalla minaccia nucleare, con gli Stati Uniti e la Russia che espandono le loro capacità nella regione. La Russia, sviluppando e posizionando strategicamente i suoi sottomarini, rafforza la sua presenza sulla scena globale.
Fonte: Folha de São Paulo | Foto: X @Zlatti_71 – Ministero della Difesa della Russia | Questo contenuto è stato creato con l’aiuto dell’IA e revisionato dal team editoriale