I droni stanno diventando un elemento chiave nell’industria della difesa degli Stati Uniti, grazie all’iniziativa Replicator del governo Biden.
Il progetto è stato avviato in due fasi dal Dipartimento della Difesa per accelerare lo sviluppo di aeromobili senza pilota (UAS). La prima fase, iniziata nel 2023, ha contratto 30 aziende per produrre droni più economici e con tempi di consegna ridotti. La seconda fase, annunciata alla fine del 2024, si concentra sull’espansione della capacità di produzione e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per migliorare i sistemi.
Gli esperti sottolineano che, nonostante i progressi, l’industria deve ancora affrontare sfide per soddisfare le esigenze militari.
Oltre allo sviluppo dei droni, anche la difesa contro questi velivoli ha fatto progressi. L’azienda Dedrone, ad esempio, ha creato il sistema DedroneTracker.AI, che utilizza sensori per identificare e analizzare le minacce. La sua tecnologia è già utilizzata da diverse agenzie di sicurezza negli Stati Uniti, incluso il Pentagono.
Secondo gli esperti, la velocità di innovazione è altrettanto importante quanto l’investimento, e gli Stati Uniti devono mantenere la loro superiorità aerospaziale con risposte rapide ed efficienti.
Le aziende di tutto il mondo stanno anche lavorando su soluzioni anti-drone. La Advanced Technology Systems Company, negli Stati Uniti, ha sviluppato un sistema chiamato DroneSting Scout per rilevare e neutralizzare i droni con l’IA. L’australiana Drone Shield ha creato il DroneGun Mk4, un bloccatore portatile di segnali. La Robin Radar, dei Paesi Bassi, si affida ai radar a 360 gradi, mentre la israeliana Rafael sta sviluppando l’Iron Beam, un laser ad alta energia. Infine, la britannica BAE Systems sta cercando di trasformare il suo Mk 38 MGS in un sistema di difesa specializzato contro i droni, in grado di sparare proiettili con alta precisione.
Fonte: Olhar Digital | Foto: Freepik – frimufilms | Questo contenuto è stato creato con l’aiuto dell’IA e revisionato dal team editoriale