Quindici grandi case automobilistiche, tra cui Volkswagen, Stellantis, Jaguar Land Rover, BMW, Ford, Mitsubishi, Nissan/Renault e Toyota, sono state multate per un totale di 602,6 milioni di dollari per aver formato un cartello volto a nascondere informazioni sul riciclaggio dei loro veicoli.
Secondo le indagini della Commissione Europea e della Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito, le aziende hanno cospirato per non rivelare se i loro veicoli superavano il requisito minimo dell’85% di riciclabilità, ostacolando la concorrenza e rendendo difficile per i consumatori confrontare le credenziali ecologiche. Anche associazioni di categoria come SMMT e ACEA sono state sanzionate per aver facilitato questa pratica illegale.
Un’altra violazione individuata riguarda un “cartello degli acquirenti”, in cui otto case automobilistiche, tra cui BMW, Ford e Toyota, hanno deciso di non pagare aziende esterne per la gestione del riciclaggio dei veicoli fuori uso, cercando di trarre profitto dallo smantellamento in proprio. Questa pratica ha impedito negoziazioni eque con le aziende specializzate. Mercedes, pur essendo coinvolta, ha evitato le multe perché ha denunciato il cartello alle autorità, mentre Stellantis, Mitsubishi e SMMT hanno ottenuto riduzioni per aver collaborato con l’indagine.
In totale, la Commissione Europea ha inflitto multe per 503,8 milioni di dollari, mentre la CMA ha sanzionato le aziende per 102,18 milioni di dollari. Volkswagen ha ricevuto la multa più alta: 116,59 milioni di dollari dalla Commissione Europea e 19,65 milioni di dollari dalla CMA. Anche altre case automobilistiche, come Renault, Nissan e Ford, sono state pesantemente penalizzate. Tutte le aziende multate hanno accettato di pagare entro il 2 giugno.
Mentre alcune case automobilistiche sono state sanzionate sia nell’Unione Europea che nel Regno Unito, marchi come Honda, Hyundai, Kia, Mazda, Suzuki e Volvo hanno ricevuto multe solo nell’UE.
Fonte: Car Magazine | Foto: Unsplash | Questo contenuto è stato creato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale e revisionato dalla redazione